Allenarsi a coltivare la gioia di vivere
Dammi una V dammi una I dammi una V dammi una I: VIVI!
E’ questo uno dei momenti – e ce ne sono diversi – che ho amato del film Harold e Maude, commedia americana del 1971 che forse risente dell’atmosfera hippy (la colonna sonora di Cat Stevens è bellissima!) ma che è oramai un classico oltreché una fonte d’ispirazione.
Potremmo definirlo anche una storia d’iniziazione alla VITA.
Maude una sconclusionata, adorabile, affascinante, tenera ed allo stesso tempo forte donna alla soglia degli ottant’anni incontra un adolescente – Harold – malinconico ed insoddisfatto (inscena finti suicidi per attirare l’attenzione della madre) che grazie a lei ritrova la gioia di vivere, la voglia di mettersi in gioco. Ma il film è molto altro e mi dà lo spunto per introdurre un concetto che reputo importante.
Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, ecco tutto.
Oscar Wilde
Quando si è mosse dal bruciante desiderio di cambiare, migliorare, raggiungere obiettivi, sentirsi finalmente bene manteniamo giustamente l’attenzione focalizzata sugli aspetti che non vanno, che non ci piacciono, che non sono come vorremmo.
Tutto ciò va benissimo a patto di non dimenticare che la Vita viaggia su binari nei quali è importante mantenersi in EQUILIBRIO.
Dai a ogni giornata la possibilità di essere la più bella della tua vita.
Mark Twain
E l’equilibrio in questo caso è non perdere mai di vista che la vita è comunque un’avventura da assaporare fino in fondo. E’ un’arte da apprendere nel mentre si vive. E’ una ricetta nella quale bisogna imparare a dosare – accettandoli – tutti gli ingredienti, anche quelli che non ci piacciono.
Nello yoga classico, in particolare nei Sutra di Patanjali1 uno dei Niyama – precetti a cui attenersi per una vita saggia – è Santosha che viene tradotto come capacità di accontentarsi che però non ha lo stesso significato che vi diamo noi in Occidente: ovvero una passiva accettazione della realtà soprattutto quando non ci piace.
Santocha è sì accettare la condizione che stiamo vivendo ma con gratitudine, (anche quando non ci piace o non ci soddisfa pienamente) e nel mentre progettiamo con gioia e fiducia il futuro che vogliamo manifestare, il miglioramento che vogliamo ottenere, l’obiettivo che vogliamo raggiungere.
Coltivare queste emozioni: gratitudine, gioia e fiducia ha due enormi vantaggi: ci fa comunque vivere bene il presente, anche il più complicato e nello stesso tempo getta una luce propositiva per quello che potrà avvenire, attirando il meglio.
In sintesi: Cosa ricordare; riassunto in tre punti
- Essere leggere anche quando siamo intente a portare avanti le nostre battaglie.
- Essere grate per quello che abbiamo e per quello che (ancora) non abbiamo.
- Scoprire il piacere di vivre pour vivre senza troppi pensieri: bandendo una volta per tutte preoccupazioni e tensioni eccessive, inutili e controproducenti.
In pratica: Tre strategie che funzionano
Il sorriso!
Sorridi a te stessa davanti allo specchio la mattina (anche se appena sveglia e sei ancora arruffata), sorridi quando auguri il buongiorno, sorridi per una gentilezza, sorridi ad un bambino o ad un anziano. Sorridi almeno una volta al giorno e fallo col cuore non solo con le labbra. Il sorriso è il nostro migliore biglietto da visita!
Guarda il cielo
Quando senti che il tuo sguardo si sta restringendo sui problemi e le incombenze quotidiane diventano troppo pressanti, quando sei di cattivo umore per qualcosa che ti è accaduto, fai una cosa semplice semplice: alza gli occhi al cielo allargando lo sguardo. E… aspetta. Di solito non ci vorrà molto tempo e vedrai accadere qualcosa che ha del miracoloso: metterai nella giusta prospettiva ciò che ti assilla in quel momento e di conseguenza ritroverai la lucidità per attuare soluzioni appropriate.
Il tempo è una risorsa
Lo sappiamo tutti che il tempo a nostra disposizione non è infinito eppure tendiamo a dimenticarci di questo dettaglio che percepiamo insignificante quando non lo è affatto. Basta ricordarsi che il tempo, il tuo tempo è prezioso e come tale lo devi trattare, è come una gemma rara: abbine cura e vivilo al meglio.
La vita è breve. Perdona in fretta, bacia lentamente, ama davvero, ridi sempre di gusto e non pentirti mai di qualsiasi cosa ti abbia fatto sorridere, oppure piangere.
Sergio Bambarén
Esercizio aggiuntivo
Quando piove ci portiamo dietro l’ombrello per non bagnarci allo stesso modo ti invito a crearti un Pantheon della gioia di vivere al quale ricorrere ogni volta che la pressione si fa più forte.
Crea nella tua mente un file fatto di immagini, bei ricordi, canzoni, poesie, frasi, film, fotografie, dipinti e qualsiasi altra cosa sia in grado di suscitarti la gioia di vivere, di sorridere, di guardare avanti con entusiasmo.
Tutte le volte che perdi di vista il piacere nel viaggiare perché sei troppo focalizzata sulla meta da raggiungere, oppure quando ti sembra che l’ostacolo che hai di fronte sia insormontabile e la fiducia in te stessa vacilla, quando le giornate hanno perso colore e sembrano cartoline sbiadite, fai un paio di respiri profondi e connettiti al tuo prezioso Pantheon della gioia di vivere: in pochi istanti sarai in grado di cambiare prospettiva emotiva (reframe) e ritroverai la forza e la gioia di giocare la tua partita fino in fondo.
Saper vivere è un’arte che si conquista vivendo e la gioia di vivere si coltiva ogni giorno con amore e cura verso se stesse e verso la vita, tutta.
Dammi una V dammi una I dammi una V dammi una I: VIVI, VIVI!!!
Mi auguro che Maude possa con la sua poesia – ora struggente ora divertente – parlarti al cuore come ha fatto con me.
Approfondimenti
1. Patanjali è considerato uno dei più importanti autori dello yoga tradizionale, si conosce poco di lui e si è incerti anche sul periodo in cui ha vissuto ma certamente gli si è grati per averci lasciato in eredità il libro dei Sutra nel quale illustra, con brevi enunciati, i principi del Raja yoga.